Cos’è che cura. A cura di: Anna Maria Acocella, Oliviero Rossi

 

Supplemento al n° 22 della rivista Nuove Arti Terapie

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Prefazione

Lo stimolo a confrontarsi su “Cos’è che cura” scaturisce dalla constatazione, nata in un settore clinico specialistico, che il tema della cura è fortemente sentito nei diversi ambiti professionali e scientifici e dalla volontà di strutturare e formalizzare gli elementi che oggi caratterizzano tale tema al di là di un modello prettamente medico e medicalizzato.

Attraverso la domanda “Cos’è che cura” si è dunque cercato di articolare e definire il vasto campo della cura in ambito medico, psicologico e psicoterapeutico.

Cura è una parola antica e non senza ragione è stata ed è definita anche come un’arte. Per molto tempo curare è coinciso con sedare dolorem. Ma quale dolore? Di chi? E la cura si traduce in gesti, in un’attenzione continuamente centrata sull’altro da sé, in una lettura attenta delle debolezze dell’altro? In una prescrizione? È priva di giudizio? Coincide con prendersi cura? Con la guarigione? Coincide con l’ascolto o è determinata dalle buone tecniche? E quali sono le buone tecniche della cura e dell’aiuto? Esistono tempi e spazi di una buona cura? Le emozioni e i sentimenti che ruolo rivestono nelle relazioni di cura? La cura si occupa di compiti e/o processi, o si identifica con un modo di essere, una qualità, un atteggiamento verso il soggetto cui sono rivolte le proprie attenzioni? A cosa si affianca l’agire terapeutico? E cos’è che cura?

L’etimologia di cura rimanda al latino. Nella sua forma più antica cura in latino si scriveva coera e la parola era usata in un contesto di relazioni di amore e di amicizia per esprimere l’atteggiamento di premura, vigilanza, preoccupazione e inquietudine nei confronti di una persona amata o di un oggetto di valore. Ed è nella cura, oggi, che trova il suo fondamento la centralità del rapporto tra operatore e paziente nella relazione di aiuto.

In ambito sanitario la parola cura si riferisce, infatti, sia all’insieme di medicamenti e terapie di diverso tipo per il trattamento di una malattia, sia all’interessamento sollecito e costante per qualcuno, riassumendo in sé i due significati di to care e to cure: curare l’altro, e avere cura dell’altro.

Questo volume, che si presenta come una raccolta di contributi significativi di diverso genere, intende dunque rappresentare e avvalorare il ricco universo della cura, ricercando il senso e il significato che a questa parola si riconosce all’interno delle quattro aree tematiche che abbiamo selezionato: il senso della cura, le dimensioni della cura, l’efficacia della cura e i mediatori della cura.

L’intento, che ci auguriamo di aver raggiunto, è di offrire risposte ai diversi interrogativi che, nella relazione con l’altro, il professionista è costantemente invitato a porsi. Un libro è sempre frutto di un lungo e articolato processo che coinvolge più persone.

Anna Maria Acocella, Oliviero Rossi

 

Indice

Cap. 1   Il senso della cura

  • Luigi Attenasio “ Significati e contraddizioni della parola cura. Le cura disperate in psichiatria”
  • Tiziana Amori “ Il teatro della cura. L’arte della rappresentazione del prendersi cura o del prendere in cura.”  
  • Simonetta Giustini  “ Salute mentale: cura, prendersi cura, reciprocità. Dall’esperienza del disturbo psichico all’identità lavorativa attraverso l’intervento terapeutico-ri/abilitativo integrato”
  • Alessandro Petronio, Renzo De Stefani, Stefania Arici,  Rebecca Tamacoldi Maurizio Capitanio, Roberto Cuni,  “Il sapere esperienziale di Utenti e familiari, risorsa per la promozione del benessere: l’esperienza del Servizio di salute mentale di Trento”
  • Cristina Iannuccelli  “ Il dolore fra terapia e cura : il caso della fibromialgia“
  • Alessia Fusilli,  Carmela Morabito   “ La relazione terapeutica  e prospettiva evolutiva in psicoanalisi. Sviluppi recenti del paradigma freudiano”

 

Cap. 2  Le dimensioni della cura

  • Emilio Gattico,  Silvana Bonanni   “Riflessioni sullo spazio e tempo delle emozioni nellacura”
  • Rosella De Leonibus   “Viaggio intorno al setting”     
  • Oliviero Rossi  “Il debito di Socrate: il sintomo monocefalo”
  • Paola  Luzzatto       “Sui fattori  terapeutici  specifici dell’arte terapia”

 

Cap. 3   L’efficacia della cura

  • Stefano Federici, Fabio Meloni      “ L’efficacia dei trattamenti non farmacologici”
  • Paolo Quattrini   “ L’efficacia della relazione di aiuto”
  • Sergio Mazzei   “Considerazioni generali nel trattamento delle dipendenze“
  • Silvia Ragni    “Efficacia, clinica e qualità della vita: Giano bifronte? Riflessioni dai contesti applicativi”.
  •  Anna Maria Acocella  “ Le parole per dirlo. La comunicazione cura ?”

 

Cap. 4   I mediatori della cura

  •  Aldo Stella  “Psicoterapia e naturalizzazione della mente”
  • Richard G. Erskine  “La Cura del Copione:  comportamentale,  intraspichica e fisiologica”
  • Alex Lommatzsch  “Processi emotivi e cognitivi nella relazione di aiuto”
  • Franco Bonsante  “Adottare se stessi. Lo specchio della relazione terapeutica come mediatore della cura”
  • Paola Ciolli  “ La tela multicolore dei corsi di accompagnamento al parto-nascita”
  •  Edoardo Brutti  “La bellezza come mediatore nella relazione di aiuto. Riflessioni e rifrazioni”
Redazione IPGE
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